The “business networks Report in Italy – 2019“, edited by RetImpresa – the Italian Agency of Confindustria for Business Networks.

The paper includes elaborations and analysis concerning the evolution of the Networks phenomenon in 2019, from a national, regional and sectoral point of view.

The business networks in Italy are still growing at 15% of annual rate, ten years after their introduction by law, with +765 network contracts and + 3.506 companies involved.

The growth is mainly driven by contract networks without legal entity (so called “contract-network”), + 15.7%, compared with + 10.5% of networks with legal subjectivity (so called “subject-network”).

Contract-networks represent 85% (5.040 networks) of the total 5.900 networks registered in 2019, involving approximately 35.000 companies.

The phenomenon is widespread all-over national level (38% in the North, 37% in the Center and 25% in the South and Islands), with prevalence of uni-regional networks (75%) compared to those involving businesses from different regions.

Areas with the largest number of enterprises in networks are: Lazio (8.907 of which 6.182 are subject-networks), Lombardia (3.584), Veneto (2.755), Campania (2.638), Toscana (2.380), Emilia Romagna (2.167) and Puglia (2.066).

Overall, all regions are involved in the rise of enterprises working in networks, even with different speed across territories: new network enterprises focus on Lazio (+602), Veneto (+346) and Toscana (+300).

The average propensity of Italian companies, compared to 2018, to do Business networks increased by 0.10%, from 0.61% to 0.71%, confirming Friuli Venezia Giulia and Lazio as the regions with the highest aggregate companies’ rate (respectively 1.84% and 1.79%) compared to their entrepreneurial density rate.

Lastly, the Report analyzes the main areas of network activities, pointing out the strong presence of companies in networks belonging to the agri-food supply chain (22%), commerce (16%), construction (11%) and tourism ( 10%).

Stands out the different sectoral distribution of companies, related to the two existing types of networks: mostly in primary and manufacturing sector in contract-networks, commerce and tourism supply chain in subject-networks.

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Il “Report sulle reti di imprese in Italia –2019″, a cura di RetImpresa – Agenzia confederale per le aggregazioni e le reti d’impresa, contiene elaborazioni e analisi su base nazionale, regionale e settoriale relative all’evoluzione del fenomeno aggregativo nel corso del 2019.

A dieci anni dall’introduzione in Italia, le reti d’impresa continuano a crescere con un tasso annuale del 15%, cui corrispondono +765 contratti di rete e + 3.506 imprese coinvolte.

A trainare la crescita nell’ultimo anno sono principalmente le reti-contratto, con un ritmo di +15,7%, a fronte dell’aumento di 10,5 punti percentuali delle reti dotate di soggettività giuridica. Le reti-contratto rappresentano d’altra parte l’85% (ovvero 5.040 reti) sul totale di 5.900 reti registrate a fine 2019, che coinvolgono complessivamente circa 35mila imprese.

Il fenomeno si presenta diffuso su tutto il territorio nazionale (38% al Nord, 37% al Centro e 25% al Sud e nelle Isole), con una prevalenza delle reti a carattere uni-regionale (75%) rispetto a quelle che coinvolgono imprese di diverse regioni.

A livello territoriale, le aree con il maggior numero di imprese in rete sono il Lazio (8.907 di cui ben 6.182 aggregate in reti-soggetto), la Lombardia (3.584), il Veneto (2.755), la Campania (2.638), la Toscana (2.380), l’Emilia Romagna (2.167) e la Puglia (2066).

Più in generale, l’aumento delle imprese in rete ha interessato tutte le regioni, seppure con una velocità differenziata nei vari territori: le nuove imprese in rete si concentrano nel Lazio (+602), in Veneto (+346) e in Toscana (+300). Rispetto al 2018, la propensione media delle imprese italiane a fare rete è aumentata di 0,10 punti percentuali, da 0,61% a 0,71%, confermandosi Friuli Venezia Giulia e Lazio come le regioni con più imprese aggregate rispetto alla relativa densità imprenditoriale (rispettivamente, +1,84% e +1,79%).

Infine, il Report analizza i principali ambiti di attività delle reti, evidenziando a livello aggregato la forte presenza di imprese in rete appartenenti alla filiera agroalimentare (22%), al commercio (16%), alle costruzioni (11%) e al turismo (10%). In relazione alle due tipologie di reti esistenti, risalta invece la diversa distribuzione settoriale delle imprese, con prevalenza del settore primario e manifatturiero nelle reti-contratto, del commercio e della filiera turistica nelle reti-soggetto.