Il 3 ottobre 2020, al 60° Salone nautico internazionale di Genova, è stata presentata l’indagine “Le imprese della filiera nautica in Rete”, realizzata da RetImpresa in collaborazione con Confindustria Nautica.

Dallo studio, illustrato da Alessandro Gianneschi, VP di Confindustria Nautica e Consigliere generale di RetImpresa, e dal Direttore Carlo La Rotonda, emergono interessanti indicatori relativi alla propensione delle imprese del settore a collaborare in rete in maniera stabile e integrata. Gli scopi principali di queste collaborazioni sono rafforzare la propria presenza sui mercati internazionali e la capacità di investire in innovazione e sostenibilità, promuovere il made in Italy, ma anche ottimizzare la gestione aziendale e potenziare le proprie competenze manageriali.

Al 31 agosto 2020 si contano 409 contratti di rete che aggregano 662 imprese della nautica (il 2% circa del totale nazionale in rete), distribuite sull’intero territorio nazionale, con prevalenza al Nord (58%) e con una forte tendenza ad aggregarsi con imprese di altre filiere (ben 3.015), specie con quelle del turismo, del commercio e della meccanica.

Nell’ultimo anno (agosto 2019 – agosto 2020) la filiera in rete ha fatto registrare un tasso di crescita molto positivo, pari al 19%.

Si tratta nella maggior parte dei casi (77%) di reti-contratto, cioè collaborazioni avviate senza creare un nuovo soggetto giuridico, in modo da preservare autonomia e identità delle singole imprese che fanno parte del network. Inoltre, guardando all’interno della filiera, dai dati emerge che sono le imprese del turismo nautico (charter, noleggio, rimessaggio e altri servizi) a utilizzare maggiormente lo strumento (53%), in linea con le elaborazioni sull’andamento generale del fenomeno; seguite da quelle del comparto manifattura/subfornitura (accessori, interni, motori, equipaggiamenti, ecc.) e da quelle del commercio di prodotti nautici.

Si tratta, quindi, di dati interessanti, seppure ancora contenuti, che fanno ben sperare in futuro per una maggiore spinta alla collaborazione tra imprese, anche grazie alla partnership avviata tra le due Organizzazioni confindustriali e a strumenti operativi come Registry, la piattaforma di open innovation per creare identità digitali di rete.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla lettura dell’Indagine allegata e dell’infografica che ne sintetizza i principali dati.