Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con decreto direttoriale 13 giugno 2023, ha aperto un secondo Sportello per la concessione del “Voucher per consulenza in innovazione”, disciplinando termini e modalità per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco MIMIT dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati allo svolgimento degli incarichi manageriali oggetto dell’agevolazione.
La misura, introdotta nel 2019 (Legge di Bilancio 2019 e relativi decreti attuativi, a questo link disponibili tutte le news sulla misura) è rifinanziata con una dotazione pari a 75 milioni di euro, sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Le domande di iscrizione al suddetto elenco potranno essere inviate, attraverso apposita procedura informatica, a partire dal 22 giugno prossimo ed entro il 5 settembre 2023.
Oltre alle micro, piccole e medie imprese operanti sul territorio nazionale, possono beneficiare del voucher per consulenza in innovazione le reti d’impresa che presentino i seguenti requisiti:
- la rete deve essere composta da un numero non inferiore a 3 PMI;
- il contratto deve configurare una collaborazione effettiva e stabile;
- il programma comune deve prevedere lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e/o lo sviluppo di processi innovativi in materia di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Inoltre, il contratto di rete deve stabilire specificamente:
- obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva delle imprese aderenti coerenti con le finalità del progetto innovativo oggetto della domanda di contributo;
- una composizione soggettiva, articolazione di competenze e suddivisione di diritti e obblighi tra le imprese aderenti idonea alla realizzazione del progetto proposto;
- una durata conforme agli obiettivi e alle attività del processo innovativo da sviluppare;
- nel caso di “rete-contratto”, la nomina dell’Organo comune, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con le forme dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero, inclusi gli adempimenti procedurali per ottenere l’agevolazione;
- una clausola con la quale le imprese aderenti alla rete, nel caso di recesso ovvero esclusione di uno dei soggetti partecipanti, ovvero di risoluzione contrattuale, si impegnano alla completa realizzazione del progetto, alla ripartizione dei costi del contratto di servizio di consulenza tra le rimanenti imprese aderenti alla rete, nonché a consentire l’ingresso e l’adesione di altre imprese alla rete in sostituzione di quelle che sono state estromesse dalla rete a causa di recesso, esclusione o risoluzione del contratto.
L’agevolazione è costituita da un contributo a fondo perduto in forma di voucher concedibile in regime “de minimis” (ai sensi del Regolamento UE n.1407/2013), differenziato in funzione della tipologia di beneficiario:
- micro e piccole: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 40 mila euro;
- medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino a un massimo di 25 mila euro;
- reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 80 mila euro.
Le spese ammissibili al contributo sono i costi sostenuti a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato e indipendente – ossia iscritto nell’apposito elenco del MIMIT oppure indicato da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica – inserito con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.
La consulenza – le cui specifiche devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo – deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti: big data e analisi dei dati; cloud, fog e quantum computing; cyber security; integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo-macchina; manifattura additiva e stampa tridimensionale; internet delle cose e delle macchine; integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati; programmi di open innovation.
Gli incarichi manageriali possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso: l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa; l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.
In allegato, è disponibile il decreto direttoriale del 13 giugno 2023.
Un successivo provvedimento della Direzione generale per gli incentivi alle imprese definirà i termini e le modalità per la presentazione, da parte di PMI e reti d’ impresa, delle domande di ammissione al contributo.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il Sito web del MIMIT.