Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il D.M. del 6 agosto 2021 recante “Assegnazione delle risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e ripartizione di traguardi”, ha assegnato al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) 600 milioni di euro per la realizzazione di progetti “faro” di economia circolare per filiere industriali strategiche, da affidare a soggetti privati mediante procedure di evidenza pubblica (Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR).

In attuazione di tale normativa, il MITE ha emanato i primi decreti e bandi attuativi del PNRR, tra cui il D.M. 28 settembre 2021 n. 397 e i relativi Avvisi, che definiscono i criteri di selezione per i progetti relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship” di economia circolare per le filiere di carta e cartone, plastiche, apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE e tessili.

In particolare, nei settori produttivi sopra indicati (elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili) verranno finanziati progetti che promuovono l’utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo, anche attraverso l’organizzazione in forma di “distretti circolari”, in modo da assicurare una maggiore resilienza e indipendenza del sistema produttivo nazionale, contribuendo, altresì, al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare, incremento occupazionale e impatto ambientale.

Gli Avvisi attuativi del D.M. n. 397/2021 per la presentazione delle proposte imprenditoriali sono disponibili sul sito del MITE ai seguenti link:

– AVVISO M2C.1.1 I 1.2 Linea d’intervento A “Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici”

– AVVISO M2C.1.1 I 1.2 Linea d’intervento B “Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone”

– AVVISO M2C.1.1 I 1.2 Linea d’intervento C “Realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, Plastic Hubs), compresi i rifiuti di plastica in mare cd. Marine litter”

– AVVISO M2C.1.1 I 1.2 Linea d’intervento D “Infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. “Textile Hubs”

La dotazione finanziaria per ciascuna Linea di Intervento è così ripartita:

-Linea di intervento A: 150.000.000;

-Linea di intervento B 150.000.000;

-Linea di intervento C 150.000.000;

-Linea di intervento D 150.000.000.

Il 60 % delle risorse, pari a 360 milioni di euro è destinato alle Regioni del Centro Sud: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Per ciascuna Linea d’Intervento, pertanto, sono previsti due distinti plafond destinati:

  • alle Regioni del Centro Sud è destinato il 60% delle risorse complessive previste per la rispettiva Linea d’Intervento;
  • alle Regioni del Nord il restante 40% delle risorse disponibili.

Come anticipato, tra i criteri di valutazione delle proposte delle imprese, ai sensi dell’Allegato 1 al citato D.M. n. 397, è prevista la creazione/sviluppo di network e/o “distretti circolari”, che consentano di realizzare forme di integrazione orizzontale e/o verticale tra imprese mediante soluzioni di rete finalizzate all’ottimizzazione della filiera di raccolta – logistica e riciclo/riutilizzo del rifiuto.

A questo scopo, gli Avvisi (art. 4) includono tra i “Soggetti Destinatari” delle risorse anche le imprese che hanno sottoscritto un Contratto di Rete o altre forme contrattuali di collaborazione (es. consorzi).

Viene inoltre precisato che le suddette forme “devono prevedere una concreta collaborazione che sia stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione della Proposta presentata.”

Sempre con riferimento ai requisiti del contratto di collaborazione, quest’ultimo deve prevedere:

  1. la suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun partecipante;
  2. la definizione degli aspetti relativi alla proprietà e all’utilizzo dell’Intervento realizzato;
  3. l’individuazione del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il MiTE.

Infine, nel caso di presentazione di una proposta da parte di una Rete di imprese, le singole imprese ad essa aderenti non potranno presentare una proposta in forma autonoma. Qualora vi fosse la presentazione di una Proposta autonoma da parte di un soggetto destinatario, “la Proposta presentata dalla Rete di Imprese o altra forma contrattuale di collaborazione sarà l’unica che potrà essere ammessa alla successiva fase di valutazione.”

Per approfondimenti sulle misure si rinvia alla pagina dedicata del sito MITE.