Il Documento di proposte di Piccola Industria Confindustria, presentato durante le Assise PI “Ascolto. Coraggio. Impresa” il 17 giugno 2022 a Bari, contiene un set organico di proposte raccolte attraverso il costante ascolto e confronto con la base associativa, riguardanti quattro macro-aree prioritarie di intervento: Competenze e capitale umano; Finanza e crescita; Nuova impresa tra digitale e fisico; Sostenibilità e transizione green.
Si tratta di proposte volte a promuovere la crescita dimensionale, organizzativa e qualitativa delle PMI e il cambiamento nella cultura aziendale necessario per affrontare adeguatamente aspetti strategici, quali il passaggio generazionale, la transizione digitale, ecologica e sostenibile, la gestione finanziaria e la gestione del rischio.
Tra le esigenze e le istanze delle PMI declinate nel Documento, il tema delle reti e della collaborazione tra imprese è presente in diversi punti, a supporto ad esempio del rafforzamento delle “Competenze e capitale umano”, con specifico riferimento alle reti territoriali di welfare aziendale e alla codatorialità delle PMI per stimolare le forme di apprendistato; della “Finanza e crescita” in relazione ai basket bond e alle misure di politica industriale in favore delle reti; nonché delle competenze manageriali e delle forme di collaborazione per promuovere la simbiosi industriale e l’economia circolare nell’ambito delle policy per la “Sostenibilità e transizione green”.
Di seguito si riportano più in dettaglio le proposte riguardanti le reti d’impresa contenute nel Documento suddivise per macro-aree.
COMPETENZE E CAPITALE UMANO
Al fine di potenziare la capacità delle PMI di attrarre risorse umane da assumere e trattenere in azienda con soluzioni a forte impatto, anche per far fronte al diffuso mismatch tra domanda e offerta di lavoro, risulta indispensabile tra l’altro:
- valorizzare il welfare aziendale rafforzando le attuali misure fiscali di favore volte a premiare le PMI che adottano piani di benefit per il personale. Le PMI hanno un legame estremamente stretto con il territorio e svolgono “naturalmente” un ruolo sociale con azioni tanto verso la propria comunità interna, quanto verso quella del contesto entro cui operano. Molte PMI hanno già colto l’importanza di dare maggiore evidenza e valorizzare questo loro ruolo di motori per la sostenibilità sociale, ma un supporto decisivo potrebbe derivare dalla stipula di accodi fra i Comuni e le reti territoriali di welfare tra le PMI, prevedendo, ad esempio, riduzioni delle imposte locali per le imprese in rete che si impegnano a supportare i servizi comunali alla collettività (es. mense, asili nido, trasporto collettivo, ecc);
- il miglioramento del quadro normativo sull’apprendistato di primo e terzo livello, contrastando ogni tentativo di un sostanziale superamento o neutralizzazione attraverso addebitamento di extracosti alle imprese. Si dovrebbero prevedere, invece, incentivi specifici, anche fiscali, per intensificare la relazione stabile tra imprese e istituti formativi, con particolare attenzione alle PMI, anche promuovendo forme di aggregazione a reti d’impresa o reti scuola-impresa e valutare, in prospettiva, l’introduzione di una effettiva codatorialità delle PMI rispetto agli apprendisti.
FINANZA E CRESCITA
Tra le misure volte a rafforzare la struttura finanziaria delle PMI e sostenerne la crescita dimensionale, si prevede di:
- Favorire l’emissione di obbligazioni da parte delle PMI. Il DL Sostegni Bis ha previsto la possibilità per il Fondo di Garanzia per le PMI di garantire i c.d. “basket bond”, portafogli di emissioni obbligazionarie da parte di PMI e mid cap. Si tratta di una misura importante che potrà concretamente avvicinare allo strumento obbligazionario imprese sempre più piccole per fabbisogni finanziari sempre più contenuti. Inoltre, tale misura potrà favorire le PMI appartenenti a filiere e reti d’imprese attraverso la creazione di basket bond dedicati alle singole filiere e reti;
- Rafforzare le misure a sostegno delle reti e delle aggregazioni d’impresa. Occorre promuovere la conoscenza e l’utilizzo diffuso del contratto di rete come strumento flessibile di politica industriale, che può accompagnare le PMI nei processi di transizione ecologica, digitale e dimensionale e verso modelli organizzativi più forti, strutturati e sostenibili. Le reti possono essere una risposta, grazie al partenariato, per partecipare a contratti pubblici e ai bandi del PNRR e, tra l’altro, con le nuove modalità di gestione del capitale umano, quali la codatorialità, rendono maggiormente accessibili alle piccole imprese i processi di crescita manageriale, la transizione green, digitale e l’internazionalizzazione.
SOSTENIBILITA’ E TRANSIZIONE GREEN
Tra gli aspetti prioritari su cui intervenire per favorire la transizione green e sostenibile delle PMI, si propone di:
- potenziare le competenze strategiche dedicate alla sostenibilità, anche a livello di filiera o di reti di imprese, agevolando lo sviluppo e l’inserimento in azienda di figure dedicate, come ad esempio il sustainability manager, che possano supportare le strategie di crescita anche in relazione ai criteri ESG e a standard e certificazioni necessarie per operare in filiera;
- promuovere la simbiosi industriale e le forme innovative di collaborazione tra aziende funzionali all’economia circolare, facendo in modo che gli scarti prodotti da un’azienda vengano valorizzati come materia prima da un’altra. Al riguardo è importante creare un mercato nazionale digitale per far incontrare la domanda e l’offerta, aperto a tutte le imprese italiane e gli enti di ricerca, che possa anche contribuire a cambiare la narrativa errata sull’utilizzo dei sottoprodotti, valorizzandoli come risorsa. Questo anche al fine di ridurre quanto possibile la discrezionalità in capo agli enti di controllo collegata ai sottoprodotti, che continua a rappresentare un freno alla loro valorizzazione in una logica di circolarità.
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