Il 1° luglio scorso si è tenuta l’audizione di Confindustria sul “Disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese (AS 1484), presso la “Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare” del Senato della Repubblica.
Il provvedimento contiene la misura, proposta da RetImpresa con il supporto di Confindustria, sulla sospensione di imposta degli utili in favore delle imprese aderenti a un contratto di rete, reintroducendo così un’importante agevolazione – originariamente emanata nel 2010 (DL n. 78/2010) e non più rifinanziata per carenza di risorse – che aveva mostrato risultati positivi in termini di ripresa degli investimenti e crescita organizzativa nonché qualitativa delle PMI.
Nel dettaglio, l’intervento determina una sospensione d’imposta relativamente alla quota degli utili dell’esercizio accantonati ad apposita riserva e destinati alla realizzazione entro l’esercizio successivo degli investimenti previsti dal programma comune di rete.
La previsione all’interno del DDL annuale PMI conferma l’interesse del legislatore a promuovere concretamente le aggregazioni tra imprese, dato il loro potenziale strategico di rilancio degli investimenti e rafforzamento della competitività del sistema industriale italiano.
Confindustria, in audizione, ha infatti espresso grande apprezzamento per la misura, proponendo alcune modifiche di potenziamento della stessa, in accordo con RetImpresa, dal momento che ad oggi non esistono strumenti di agevolazione fiscale di carattere sistemico dedicati alle reti.
In particolare, le proposte prevedono:
- raddoppio del tetto massimo di utili accantonabili (da 1 a 2 milioni di euro annui), considerata la progressiva crescita delle reti di impresa in termini di presenza sul territorio nazionale e di qualità dei progetti e degli obiettivi realizzati (al 3 agosto 2025, il Registro Imprese annovera 10.096 contratti di rete per 51.950 imprese coinvolte; nel 2010 i contratti di rete erano 500 e le imprese coinvolte 2.500);
- raddoppio dello stanziamento, al momento fissato in 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029 ossia 45 mln di euro totali (nel 2010, la copertura era pari a 48 mln euro), per adeguarlo al panorama attuale delle reti e all’evoluzione del fenomeno aggregativo;
- accesso all’agevolazione anche da parte delle reti-soggetto, che al momento appaiono escluse.
Il provvedimento, attualmente all’esame del Senato, per divenire legge dovrà essere approvato da entrambi i rami del Parlamento.

